Eccoci arrivati al secondo numero. Il primo vero e proprio, in realtà, dopo il numero "zero" che abbiamo distribuito poco prima di Natale. Dopo la presentazione del nostro progetto civico - RIVOLTIAMO - in una notte buia e innevata che non ha però intimorito i molti rivoltani che si sono comunque presentati all'appello - iniziativa che alcuni hanno velenosamente definito "di marketing" (e, temo, siamo solo all'inizio), ma del resto quando non si hanno argomenti percontrobattere, la derisione o l'offesa sono l'arma più semplice... - andiamo avanti. Convinti dellenostre scelte continuiamo, infatti, nella definizione del programma elettorale che presenteremo alla cittadinanza a ridosso delle elezioni. Abbiamo deciso di muoverci con anticipo per presentare nel modo più completo le nostre idee, per farci conoscere il più possibile e per accogliere tutti coloro che desiderano contribuire al bene della nostra comunità attraverso RIVOLTIAMO. Il nostro progetto prevede di incontrare tutte le Associazioni Rivoltane, riunite magari per settori comuni (Sport, Sociale, Cultura, Settore Tecnico ed Edilizia, Agricoltura, Industria e Artigianato, Commercio e Istruzione) e in piccoli gruppi, così da raccogliere i loro suggerimenti, ascoltarne le necessità e al tempo stesso proporre da subito alcune nostre idee. Alle riunioni parteciperà una nostra rappresentanza composta da me, da alcuni giovani che hanno partecipato ai gruppi di lavoro di RIVOLTIAMO (ricordo che i gruppi interessavano quattro aree: Sociale, Tecnica, Culturale, Ambiente) e da un componente di provata esperienza amministrativa. Ho sempre sostenuto, e l'ho sottolineato anche la sera della nostra prima uscita pubblica, che accanto a chi vuole imparare e crescere ci saranno persone esperte che fungeranno da punto di riferimento sia per il candidato sindaco - che non può essere supportato solo da nuove persone prive di preparazione amministrativa specifica - sia per chi è alla prima esperienza amministrativa, per permettergli poi di assumere in tempi anche rapidi le responsabilità che più lo interessano. Solo dalla fusione di queste due componenti, senza prevaricazioni e senza personalismi, può uscire un gruppo compatto in grado di gestire da subito una macchina così complessa come quella dell'amministrazione comunale. Questa mia posizione, all'interno del gruppo è stata completamente recepita e condivisa.Ma torniamo al nostro giornale: abbiamo deciso di strutturare i tre-quattro numeri che usciranno da qui alle elezioni in un modo chiaro e ben comprensibile: un articolo di inquadramento generale firmato da me, alcuni articoli di approfondimento di una tematica particolarmente importante che riteniamo possa stare a cuore ai cittadini e infine alcune testimonianze di appoggio al nostro gruppo, in modo che chi legge sappia quali sono le persone, con nome e cognome, che aderiscono e collaborano al progetto oppure semplicemente trovano l'idea della lista civica una proposta condivisibile e, mi auguro, da premiare con il proprio voto.In questo numero, quindi, si parlerà della scelta fatta dall'attuale amministrazione di individuare una enorme area commerciale dall'altro lato della strada "rivoltana", tra il locale "OK" e il rondò per Cassano - Pandino - Arzago, con la malaugurata decisione di costruire un terzo rondò fra i due esistenti e già causa di gravi rallentamenti del traffico per Milano. Non voglio entrare più di tanto nel merito sovrapponendomi a quello che poi espone nel suo articolo l'ingegner Milo Carera, ma una considerazione la devo fare: era proprio necessaria un'area così vasta, certamente sproporzionata per Rivolta e che comporterà, dato che l'unico edificio che crescerà a breve sarà un altro supermercato, un grosso problema per tutti i nostri commercianti? Certo, i comunicati riparatori pubblicati anche recentemente dai nostri amministratori parlano di edifici integrati nel paesaggio, di enormi vantaggi per il nostro paese, di risoluzione della viabilità e della possibilità di inserimento non solo di attività commerciali, ma anche del settore terziario, cioè uffici e sedi di professionisti. Ma la verità al momento è che il primo edificio che verrà costruito sarà un supermercato.
Ce n'era proprio bisogno? Personalmente poi io non condivido e metto in discussione soprattutto il metodo con cui questa scelta è stata fatta, senza coordinarsi con i paesi vicini e con le associazioni provinciali dei commercianti andando tra l'altro in collisione con la Provincia, costretta poi a presentare un ricorso al TAR sulle scelte effettuate dai nostri attuali amministratori nel PGT da loro approvato, in contrasto con la programmazione provinciale del territorio. Un ricorso che, anche se poi tutto è finito in nulla, come se tutto fosse stato legato a una sorta di sceneggiata, è costato però alle nostre casse ben 20mila euro. Curioso come le nostre risorse siano scarse o inesistenti in determinate occasioni e poi improvvisamente, e in tante occasioni quantomeno discutibili, diventino invece facili da trovare.Non vado oltre, è inutile recriminare.
Certamente da parte nostra ci sarà grande attenzione su queste scelte che non esito a definire azzardate, fatte dai nostri attuali amministratori.Nel prossimo numero si parlerà invece di scuola materna che come sapete per noi, ma per Rivolta d'Adda prima di tutto, è una assoluta priorità.
Dobbiamo trovare il modo di offrire ai nostri bambini spazi educativi adeguati.
Non è possibile continuare a "rubare" spazio all'interno della vecchia struttura esistente (già con un rapporto verde/bambini sottodimensionato) senza pensare, anche alla luce della grande previsione di crescita demografica fatta dal Piano di Governo del Territorio approvato dall'attuale Amministrazione, di individuare una nuova area e soprattutto le risorse per costruire la struttura. Forse la vera priorità in termini di servizi per Rivolta era questa.Questi sono gli spunti su cui vorremmo proporvi di ragionare, e su cui spero avremo tempo di parlare. Per ora penso che sia ancora possibile augurare a tutti i nostri concittadini un buon 2011 e un invito a leggere queste poche pagine.
di Fabio Calvi
Nessun commento:
Posta un commento