sabato 2 febbraio 2013

Cos'è successo ieri pomeriggio. Cronaca live dell'incontro pubblico con Prandelli


16:18 – Il cronista è qui da quasi un’ora. Il palco è montato a ridosso di una parete della palestra, ci sono più di 600 posti a sedere.

16:20 – Per un maschietto reduce da un’infanzia appassionata di pallone come me, la prima cosa da segnalare è senza dubbio il furgone aziendale della RAI parcheggiato nel cortile delle scuole medie. È impossibile guardarlo e non ricordare le domeniche trascorse a guardare i gol davanti alla Tv, prima di mangiare l’arrosto con le patate.

16: 23 – C’è ovviamente un gran movimento in palestra.

16:25 – Sono arrivati gli studenti delle scuole elementari (quarta e quinta) e delle medie. Sono proprio tanti, la maggioranza del pubblico è composta da loro.

16:28 – È bello qui: c’è il clima un po’ elettrizzato degli eventi importanti, ma al tempo stesso si riconoscono volti e figure della quotidianità rivoltana.

16:31 – Già m’immagino i ragazzi del pubblico che fra una ventina d’anni si diranno: “Ti ricordi quella volta che è venuto Prandelli?

16:36 – Il cronista qui rivela le sue carte: è interista da sempre, ma ha smesso di seguire assiduamente il mondo del calcio. La scorsa estate ha però visto quasi tutte le gare degli europei. Va matto per Andrea Pirlo.

16:45 –  Sembra che sia tutto pronto. Non resta che aspettare le 17:00.

16:49 – Marco Civoli, giornalista che condurrà il dibattito, chiede un attimo di silenzio e invita i ragazzi del pubblico a essere quanto più silenziosi riescono durante l’incontro. L’iniziativa è trasmessa in diretta su Rai Sport 1 all’interno del programma Novanta minuti.

16:51 – Il tecnico passa Waka Waka. Diversi ragazzi se la ricordano che è un piacere.

16:59 – È arrivato Cesare Prandelli. Tutto il pubblico si alza in piedi, partono prima un applauso e poi l’inno nazionale.

17:00 – Dopo diverse dozzine di foto di rito, i tecnici preparano l’avvio del collegamento televisivo.

17:02 – Il cronista qui è affascinato dalla telecamera in dotazione alla RAI. Davvero un bell’aggeggione.

17:04 – Fabio Calvi sale sul palco per salutare Prandelli.

17:05 – Civoli: “Tra qualche minuto saremo collegati con RAI Sport. Parleremo del tema per il quale siamo qua oggi, cioè lo sport come scuola di vita.

17:06 – Dopo qualche secondo di relativo silenzio, Mondonico propone di cantare una canzone per rompere il ghiaccio.

17:08 – C’è qualche problema tecnico, come si dice in questi casi. Prandelli ora parla con Gigi Riva, che immagino essere in studio.

17:11 – Civoli chiama l’applauso. Si comincia: “Siamo nella palestra comunale di Rivolta d’Adda. Oggi, grazie anche al centro culturale Caterina Sala è stato organizzato quest’appuntamento con Emiliano, Cesare Prandelli e Giancarlo Finardi.
17:11 – Giancarlo Finardi è una vecchia conoscenza di Mondonico e Prandelli. Attualmente lavora al settore giovanile della Cremonese.

17:12 – Ehi, mamma! In tele hanno detto che Rivolta è una città!

17:13 – Prandelli: “Noi abbiamo riflettuto molto su quello che possiamo fare, su qual è il nostro ruolo. La condizione indispensabile è parlare di fronte ai ragazzi, che sono ancora puri e non inquinati da tante cose. Era bello magari sentire le domande dei ragazzi. Tutte le volte che li incontro, riescono a toccare i punti giusti.

17:13 – Sono state selezionate circa dieci domande, verranno formulate dagli studenti nella seconda parte dell’incontro.

17:14 – Mondonico ringrazia tutti i presenti: “Cesare, come Giancarlo, è un mio amico da tanto tempo. Li avevo e li ho nel cuore. Averli qui per Rivolta è un grande privilegio. Mi auguro che, usciti dalla palestra, tutti quanti crederemo un po’ di più nel calcio che verrà.

17:16 – Il correttore automatico del mio software di scrittura corregge automaticamente “Mondonico” con “Monsonico”. La lobby dei venti asiatici è sempre più influente.

17:17 – Il primo contenuto del pomeriggio è relativo all’importana degli oratori come luoghi di formazione e di crescita dei più giovani. Mondonico: “Non dimentichiamoci mai che l’oratorio è la nostra seconda casa. E come tale va considerata. Ringrazio i ragazzi dell’oratorio e chi li gestisce. Mi auguro che da lì escano tanti uomini veri, e magari qualche buon giocatore di calcio.

17:18 – Civoli vuole affrontare subito il tema e fa una domanda sulla possibilità di coltivare e condividere i valori dello sport estendendoli alla vita di tutti i giorni.

17:19 – Prandelli: “Per i ragazzi devi portare esempi pratici partendo dal tuo vissuto personale. L’ambiente più importante è quello della famiglia. Nel settore giovanile dell’Atalanta avevamo deciso di verificare il percorso dei ragazzi a scuola, strada facendo. Non volevamo togliere ore all’impegno scolastico, ma camminare di pari passo. L’ostacolo più grande non è il ragazzo, che quando gli dai regole e riferimenti ti segue, ma la famiglia. I genitori dicevano: “Voi siete allenatori, non dovete fare gli educatori.” Chi vuole arrivare deve fare sacrifici. I sacrifici si fanno già da casa. Le piccole rinunce ti danno la possibilità di fortificare il carattere. Sono i ragazzi che devono affrontare i genitori, non gli allenatori.

17:21 – Prandelli invita i genitori a cercare di non esagerare con le aspettative sul futuro dei figli nel mondo del calcio. Se i ragazzi partono con il progetto di diventare professionisti, tutto diventa più complicato.

17:23 – Civoli accenna al ruolo della figura del procuratore. Prandelli: “Alcuni sono molto capaci e preparati. Altri sono opportunisti. Ma il procuratore arriva dopo. La voglia e la volontà di migliorare questo mondo ci sono. Le figure importanti sono soprattutto i genitori.

17:25 – Finardi: “Le cose che ha detto Cesare sono tutte vere. Bisogna cercare di stare vicino ai ragazzi. I procuratori che girano attorno sono interessati solo a guadagnare qualcosa. I genitori invece sono genitori: se il figlio smette di giocare, ce l’hanno in casa loro.
17:26 – Civoli fa un commento veloce sulle reazioni dell’arrivo di Balotelli a Milano. Gli sono sembrate un po’ esagerate.

17:27 – Mondonico: “I genitori devono crescere uomini, non campioni di calcio. La vita ci ha insegnato che ogni giorno bisogna vincere. Nella vita non basta partecipare. Il giorno che ti accontenti di partecipare sei morto.

17:29 – Civoli invita i responsabili delle scuole a far avvicinare i ragazzi al palco, di modo da fare le domande.

17:30 – “Che cosa pensa di aver trasmesso di buono ai suoi allievi?” “Sicuramente lo spirito di squadra. Detta così sembra banale, ma nello spirito di squadra ci sono molte qualità.

17:32 – “Da allenatore qual è la cosa più difficile da insegnare?”Forse è quella di accettare le scelte e le convocazioni. Quando sei all’oratorio che giochi e ci sono i cambi, nessuno si arrabbia. È quando c’è la figura matura che prende posizione, che si fa fatica ad accettare.”

17:34 – “Quando hai cominciato a giocare, qualcuno ti ostacolava?” “Non particolarmente, la cosa importante che mi diceva mia mamma era mantenere buoni voti a scuola.”

17:36 – “Preferisci allenare la nazionale o una squadra di club?” “Ora penso alla nazionale, finita l’avventura avrò sicuramente ancora voglia di allenare.”

17:38 – “Lei è uno dei principali sostenitori di Balotelli. Come pensa di gestirlo?” “La prima cosa che mi viene in mente ora è di ringraziare Roberto Mancini perché non ha ostacolato la trattativa appena conclusa dal Milan. Significa che ha a cuore questo ragazzo. Per quanto riguarda la gestione, da noi ha sempre avuto un comportamento esemplare. Forse non ha mai avuto il tempo necessario per combinare cose strane. Io penso che siamo “obbligati” ad aiutare questo ragazzo che ha potenzialità enormi. È arrivato in questi giorni in una società che sa gestire sia campioni che uomini: può essere il posto giusto per lui.”

17:40 – Civoli ritorna alle domande del pubblico. “Spesso negli stadi esplode la violenza. Cosa si può fare per combattere il fenomeno?” Prandelli: “La violenza degli stadi è un problema che dobbiamo cercare di risolvere tutti. Non soltanto gli addetti ai lavori. Non bastano la polizia o la società. In una città complicata come Firenze, da subito abbiamo rifiutato certi comportamenti e certe provocazioni. Anche quando abbiamo proposto il terzo tempo, è stato accettato anche se all’inizio malvolentieri.

17:41 – Civoli: “Purtroppo è un rito non si vede più.”

17:43 – “Secondo voi è giusto che i ragazzi di 13 anni vengano trattati come calciatori professionisti?” Risponde Finardi: “A me è capitato di vedere genitori che in tribuna litigano o addirittura che vengono alle mani durante una partita della categoria dei pulcini.” Il punto di Finardi è che spesso anche i genitori sono responsabili di un clima ambientale che complica la situazione dei ragazzi.

17:45 – Mondonico: “I genitori non devono stare fuori dal campo. Devono entrare. Quando alleno le giovanili, pretendo che i genitori vengano ad allenarsi col figlio per capire quali sono le difficoltà del figlio. La risposta che in genere ricevo dai genitori è fantastica. Capiscono che non c’è il più forte o il più debole. La persona più importante per il ragazzo è il proprio padre, non il proprio allenatore.

17:47 – Civoli, facendo riferimento ai cori razzisti di Busto Arsizio. Si è sospesa la partita: perché non è mai accaduto nelle partite più importanti.” Prandelli: “C’è un grado di sopportazione. C’è un momento in cui si dice basta. Questo è il punto di partenza. Si parte da qui. Non tutte le partite devono terminare in quel modo. Bastano venti, trenta secondi per far capire e isolare i razzisti. Poi si ricomincia a giocare. L’UEFA ha dato direttive importanti anche agli arbitri. È un modo per crescere. Parte tutto da lì. Lo stadio non dev’essere il luogo in cui si va a scaricare le proprie frustrazioni.

17:44 – Civoli chiama il sindaco sul palco per un intervento. “Ringrazio tutti, ringrazio soprattutto Emiliano per averci aiutato in modo così importante. Se posso fare una battuta, anch’io alleno. Il mio stadio è il consiglio comunale. Non ho mai avuto ole o striscioni negativi. Sono contento di vedere questa partecipazione e mi fa molto piacere che Emiliano tenga così tanto a Rivolta.

17:46 – Sale sul palco una responsabile del Centro CCS: “Il desiderio che ci ha spinto a chiamarvi è proprio la condivisione di valori educativi e formativi. I giovani sono il futuro.” Poi ringrazia l’Amministrazione comunale e la BCC di Rivolta d’Adda e a tutte le associazioni che si sono rese disponibili per l’organizzazione di questo appuntamento. Infine offre un dono di testimonianza a Cesare Prandelli.

17:48 – Mondonico nota la tuta della Juventus indossata da un bambino salito sul palco. Coglie l’occasione per una battuta che farà piacere ai tifosi di Torino e Fiorentina: “Bella quella tuta. Molto bella.

17:49 – Civoli: “La cosa più importante di oggi è che ci siano i ragazzi.” Mondonico:  “La cosa più importante, ragazzi, è che vi vogliamo bene. Non è vero che siete soli, non è vero che nessuno si preoccupa di voi. Faremo di tutto per farvi avere quel poco o tanto amore che vi manca. La generazione degli adulti ha estremamente bisogno che voi cresciate in modo sano e onesto. Sulla vostra strada troverete anche chi vorrà sfruttarvi e farvi del male.

17:52 – Finardi racconta un aneddoto simpatico dei tempi in cui aveva Mondonico come allenatore. Un giorno gli disse che durante la partita successiva avrebbe assegnato la fascia di capitano a un altro compagno perché aveva bisogno di un segnale importante. Scoprì in seguito che non sarebbe stato nemmeno fra i titolari. “La prese larga, quella volta.

17:54 – Civoli: “Una delle cose più belle nel mondo dello sport è coltivare amicizie. Poi naturalmente ciascuno affronta la sua vita in modi diversi.

17:56 – Ricominciano le domande dei ragazzi: “Come si può incentivare un giovane calciatore a essere uomo in campo?” “Sto pensando a certi miei ricordi con giocatori “difficili”. Devi dare degli esempi: devi far capire al ragazzo che non è lui il responsabile di tutto. Ognuno deve distribuire equamente le proprie ansie e le proprie preoccupazioni. Il fatto di accettare le difficoltà fa sì che nei momenti più importanti sei anche più sereno. Certe regole non sono scritte, ma vanno condivise nel gruppo.

17:58 – “Cosa pensate dei giocatori che si lasciano coinvolgere nel calcio scommesse?” Prandelli: “Da subito abbiamo dato risposte nette e decise. Chi sbaglia deve pagare. Non puoi permetterti di fare il furbo. È un peccato che ci siano cascati ragazzi che già avevano un lavoro meraviglioso. Allora bisogna analizzare la situazione e capire in che contesto si sono sviluppate quelle situazioni. E vedi che molti dei coinvolti sono semi-professionisti, cioè atleti che magari hanno un altro lavoro oltre a quello del calciatore.

Mondonico: “In questo momento sta venendo di moda il vizio del gioco d’azzardo. C’è anche chi si ammala di gioco d’azzardo. Penso che qualcuno di questi ragazzi abbia questo tipo di dipendenza. Al tempo stesso mi sono piaciute le reazioni delle mogli di questi ragazzi. Li hanno accompagnati e aiutati a superare questa maledizione.”

18:00 – “Cosa non sopporti dei tifosi? E cosa non sopporti dei giocatori?” Prandelli: “Dei tifosi non sopporto il tifare contro. Bisogna sostenere la propria squadra con entusiasmo e amore, non tifare contro. Non è facile combatterla. Dei calciatori mi dà fastidio che da noi magari accentuano un po’ di più i falli subiti, simulano più spesso. Sono i comportamenti antisportivi che non mi piacciono.”

18:03 – “Esiste una via perché questi ragazzi siano aiutati a credere che quello che stanno facendo sia veramente una scuola di vita?” “L’errore che facciamo noi adulti, quando parliamo con i ragazzi, è pensare di parlare con persone che non capiscono. Dobbiamo avere empatia nell’ascoltarli e dare loro la responsabilità, anche da piccoli. Se li consideriamo sempre troppo piccoli, non abbiamo un grande futuro. Da quando alleno, mi sono sempre domandato cosa potevo fare di diverso rispetto a quello che avevo vissuto io. Per esempio facevo fatica ad accettare regole scritte che non condividevo. Di conseguenza ho cercato di ribaltare il problema, invitando i miei giocatori a discutere insieme il regolamento. L’ho fatto ovunque. Tutte le volte che ho letto il regolamento, c’è sempre qualcosa in più.

18:05 – Una curiosità sul telefonino in nazionale. È stata un’iniziativa dei giocatori a proporre di ridurne l’utilizzo in compagnia.

18:06 – Mondonico: “I giocatori del giorno d’oggi sono molto più avanti di quanto eravamo noi. Noi eravamo soprattutto amici. Loro sono soprattutto professionisti.”

18:07 – Civoli invita gli adulti presenti in platea a formulare qualche domanda.

18:08 – Si propone un signore: “Tre settimane fa Stendardo, un giocatore dell’Atalanta, ha discusso la tesi di laurea. Credo abbia ricevuto una sanzione disciplinare dalla società. Vi chiedo cosa pensate di questo comportamento.”

18:09 – Finardi, diplomaticamente: “Il buon senso è la cosa che ci vuole di più.”

18:10 – Mondonico: “Penso che l’Atalanta abbia corretto il tiro e che abbia dato a Stendardo quel che meritava. Solo gli imbecilli non cambiano mai idea.”

18:17 – Civoli annuncia che di qui a qualche minuto ricomincia il collegamento in diretta con gli studi di 90 minuti.

18:18 – Eccoci. Dallo studio tornano sull’acquisto di Balotelli. Chiedono a Prandelli un commento sulla coppia d’attacco El Shaarawy – Balotelli. Prandelli: “Si tratta di una coppia che ha grandi possibilità. Sono due ragazzi molto giovani. Nell’amichevole con la Francia han fatto vedere che possono coesistere in modo interessante. Noi come gruppo di federazione siamo curiosi di vedere i miglioramenti di questi ragazzi.

18:21 – Seguono un paio di battute su Balotelli.

18:22 – Mondonico: “Prandelli ha dato fiducia a Balotelli quando nessuno ci credeva più. Come al solito è arrivato prima degli altri.”

18:26 – Dopo qualche minuto di problemi tecnici, Mondonico invita qualche amico rivoltano a fare una domanda.

18:28 – Arriva il signor Bagnoli. Dice cose un po’ confuse. Pare lamentarsi delle prime pagine dei quotidiani sportivi. Ma non si capisce granché, tant’è vero che nessuno gli dà una risposta vera e propria.

18:29 – Mentre una signora sta prendendo parola, Bagnoli interviene ancora, senza microfono. Parla di vecchie glorie calcistiche cresciuti nelle nostre zone. Un’incursione del passato in un pomeriggio dedicato ai giovani.

18:30 – Civoli torna sulla vicenda di Busto Arsizio. Dallo studio chiedono a Mondonico e Prandelli quanto lo sport possa contribuire alla sconfitta di episodi razzisti. Mondonico: “Quest’episodio ha mostrato la stupidità di questi comportamenti. A nessuno piace fare la figura dello stupido.

18:32 – Dallo studio, Cerqueti chiede se il mercato ha avvicinato le posizioni fra le prime squadre della classifica. Prandelli non si sbilancia e ricorda che le squadre in cima alla Serie A hanno cominciato il percorso in modo diverso ma ora sono là in alto a far sognare i tifosi.

18:33 – Mondonico: “Il Milan ha fatto il colpo col botto, il Napoli ha fatto qualche passo avanti ma la Juve è ancora la più forte.

18:34 – Civoli passa alla vicenda Icardi. Prandelli: “La maglia azzurra non è un’opportunità di carriera. Dev’essere una scelta fatta con gioia e convinzione. E anche qualche sacrificio.” Dichiara poi che non lo convocherà nell’amichevole contro l’Olanda.

18:36 – Poi c’è una domanda sulla situazione di Zeman. Mondonico: “Zeman ha la mia età. Si è trovato a 65 anni con una proposta incredibile. Il fatto di tornare è un’occasione difficile da rifiutare.” Prandelli: “Zeman dice che è solo all’inizio di un progetto vincente. Quando un allenatore della sua esperienza è convinto di aver superato i problemi, bisogna garantirgli fiducia.

18:38 – La signora di prima ci riprova. Vuole fare due domande. La prima: “Quando ha cominciato alle giovanili dell’Atalanta, ha sentito una grande responsabilità. Alcuni sarebbero diventati professionisti, altri dilettanti. Ci può spiegare cosa significa tutelare ogni ragazzo nel suo approccio dello sport?”  La seconda: “Cosa significa giocare con il cuore?

Prandelli: “Tutelare i ragazzi è rapportarsi con loro in maniera sincera. Ho avuto la fortuna di avere tra le mani ragazzi molto interessanti. Mi sono chiesto quali ragazzi potevano avere la forza, il carattere e la volontà di diventare professionisti. Tutelare vuol dire preparare, investire tempo chiacchierando, essere disponibili, ascoltare e rispondere. È stato un cammino fatto insieme. Molti sono arrivati in prima squadra e sono divenuti professionisti. È il ragazzo che lavora per te. Lo sbaglio che fanno alcuni allenatori è pensare alla propria crescita, non a quella dei ragazzi.

Finardi: “Il cuore è il rispetto, l’amicizia. È quando ci si ritrova dopo 25 anni e sembra sia passato solo un giorno. Il cuore è andare in campo, giocare per il compagno, fare uno sforzo in più.

Mondonico: “L’importante è lottare, dare qualcosa in più. Non solo nello sport, anche nella vita.

Sale sul palco il presidente del CSI Achini: “Il mio contributo è semplicemente dire grazie. Sentire parlare così di calcio è molto bello. Al mister Prandelli vorrei dire che oggi c’è solo una partita che nessuno può permettersi di perdere: è la partita dei nostri ragazzi.

18:47 – Dallo studio RAI ci sono ancora tre domande. La prima è sulla prossima amichevole. Prandelli: “Noi abbiamo la necessità di affrontare le partite con spirito diverso dal passato. Sappiamo che sono gare particolari perché arrivano in momenti delicati. Le ultime amichevoli hanno avuto prestazioni positive.”

18:48 –  La seconda: “Non chiamerà Icardi. Con De Rossi come si regolerà?” Prandelli: “Ho visto le ultime prestazioni, Daniele ha risposto bene. Ora è fermo per infortunio. Se recupera, per me è un giocatore fondamentale.”

18:50 – La terza è legata al rapporto fra i valori del calcio e quelli del rugby. In particolare il rugby under 20 sembra manifestare un alto tasso di cultura sportiva e di grande attenzione ai valori. Prandelli: “Non so se ci stiamo avvicinando, può essere un riferimento per tutti gli sportivi. Il nostro sogno è arrivare in un prossimo futuro con questo spirito.”

18:52 – Il collegamento televisivo è chiuso. Civoli lascia a Mondonico e Prandelli gli ultimi interventi di saluto. Mondonico: “Grazie a tutti, grazie a voi ragazzi. Tutta Italia oggi ci ha guardato. Avete dato una grande risposta dal punto di vista dello sport. Continuate a essere così, e non dimenticate mai: se avete bisogno, noi ci siamo.”

18:53 – Prandelli: “Come sempre aveva ragione Emiliano quando mi ha proposto questa giornata dicendo che avremmo trovato una grande platea e una grande voglia di vivere insieme a noi quest’esperienza. Dovete avere la voglia di crescere senza pensare che tutto sia difficile. Le cose difficili diventano facili se avete in fianco qualcuno che vi vuole bene.”

18:55 – Il cronista qui se la svigna prima che il palco venga preso d’assalto a suon di “Mister, una foto per piacere?

18:56 – Alla prossima, ciao.

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