20:50 – È tutto pronto per
l’inizio dell’assemblea.
20:51 – Anche stasera, vale la
premessa fatta prima dell’assemblea di dicembre. Fra poco, alcuni esperti
discuteranno un tema molto tecnico e complesso. Di conseguenza, il cronista qui
potrebbe scrivere qualche inesattezza.
20:52 – Comunque la questione è
questa, se non ho capito male. La prendo larga. A Rivolta d’Adda, ci sono molti
allevamenti di bestiame. Gli animali di questi allevamenti, nel corso della
loro vita, producono una quantità di escrementi. Alcune sostanze presenti negli escrementi (i nitrati, per esempio) derivate dagli allevamenti, quando vengono
distribuite nei campi, possono percolare nella falda acquifera e inquinarla. Il
primo livello del problema è dunque di ordine ambientale. Dopodichè, il
problema si sposta sul piano legale in ragione della cosiddetta “Direttiva
nitrati”, che regolamenta lo spargimento dei reflui in misura tale da creare
problemi di conformità con la norma di legge per molte aziende agricole rivoltane.
Il livello energetico del tema è quello più confortante: i reflui zootecnici
(comunemente chiamati “cacca delle vacche”) possono essere sfruttati come fonte
energetica -e più rinnovabile di così, si muore- in un impianto a biomasse.
20:57 – E quindi il punto è
questo: cancellare il potenziale inquinante, conformarsi alle normative che
stabiliscono la soglia massima di nitrati presenti nel sottosuolo e
approfittare dei nitrati stessi per la produzione di energia, mettendo in moto
un circolo virtuoso che può anche garantire agli agricoltori redditi importanti.
Prima però bisogna investire parecchio denaro nella costruzione dell’impianto. Stasera
vediamo a che punto siamo.
21:08 – Il cronista qui ringrazia
Francesca Mapelli ed Elisa Montani per averlo aiutato a compilare la sintesi di
cui sopra.
21:09 – La sala consiliare si sta
riempiendo, pian piano.
21:13 – È arrivato il consigliere
Melini. Non si vedono membri di Lista per Rivolta.
21:15 – Elisa Montani dice che la
sala freme.
21:15 – In effetti la sala freme,
un po’.
21:20 – Tic, tac, tic, tac.
21:22 – Fabio Calvi prende
parola, saluta i partecipanti e introduce il tema. “L’incontro nasce da una
stimolazione venuta dagli agricoltori. Si tratta del problema dell’accumulo dei
nitrati derivanti dai reflui zootecnici. Ci hanno segnalato che c’è un’azienda
che offriva soluzioni buone e praticabili. La strada segnalataci prevede un
accordo di consorzio fra agricoltori che individui una zona in cui stoccare i
nitrati ed evitare l’inquinamento della falda.”
21:24 – Calvi ringrazia il dott. Boccassile,
il prof. Fabrizio Adani e Christian Manenti della NEW G.S.A., azienda che ha
illustrato la proposta cui si riferiva il sindaco.
21:25 – Il dott. Manenti prende
parola: “Noi stiamo cercando di operare nel settore agricolo per risolvere
una problematica ambientale e gestirla a livello comprensoriale. Le aziende che
hanno necessità di gestire i reflui devono trovare una soluzione comune e dare
a questi scarti un valore aggiunto che possa incidere sulla multifunzionalità
dell’azienda agricola. Abbiamo sondato le esigenze del territorio, abbiamo
visto che ci sono diverse aziende che hanno problemi di smaltimento, e abbiamo
cercato di trovare disponibilità per la costruzione di un impianto comune.
Bisogna capire quante e quali sono le aziende intenzionate a partecipare a
questo progetto.”
21:28 – “Trovare la soluzione
che vada bene a tutti non è facile.”
Manenti sembra molto persuaso del fatto che il progetto sia complicato. Parla
poi di un’esperienza risolta con 14 aziende con cui ha realizzato un impianto
che permette agli agricoltori di essere conformi alle normative vigenti.
21:31 – “Il problema è reale.
Siamo passati da un regime di proroga a un regime di deroga. Cambia totalmente.
Bisogna trovare soluzioni e strategie, che vanno condivise. Gli agricoltori
presenti conoscono il problema della direttiva nitrati.”
21:33 – “A questo proposito,
la Regione ha portato avanti una linea che può contribuire alla soluzione dei
problemi. Ci sono stati diversi incontri a livello regionale, e questa sera in
rappresentanza abbiamo il dottor Boccassile. E l’Università di Milano ha
portato avanti strategie conciliabili. Le soluzioni ci sono, bisogna avere la
voglia di applicarle. Una gran
parte delle aziende agricole zootecniche hanno questo problema.”
21:35 – Manenti cede parola al
dott. Bocassile. Prima però interviene un partecipante, che chiede
delucidazioni sull’abbattimento dei nitrati. Manenti: “L’impianto di biogas
si può fare con diverse fonti, ma in funzione delle fonti ci sono parametri
diversi.” Il partecipante vuole assicurarsi
che non si parli di utilizzo del mais. Manenti risponde che a Fontanelle, in un
impianto della sua azienda, non si usa mais. “Il nuovo decreto ha
stabilito step diversi per tariffe diverse, e assegna premi aggiuntivi, dati in
funzione del recupere dell’azoto.”
21:38 – L’azoto è l’elemento
chimico fondamentale dei nitrati, nota latineggiante del cronista qui.
21:41 – Il dott. Bonacina, rappresentante del sindacato della lega agricoltori, fa
una domanda: “Quando lei parla di fare un comprensorio, cosa chiede al mondo
agricolo? Gli agricoltori cosa devono fare?”
21:42 – Manenti: “Le soluzioni
sono diverse. Una potrebbe essere che un agricoltore fa un impianto di biogas dimensionato alla sua azienda. Poi c’è l’agricoltore vicino, che ha lo stesso
problema. E quindi si può pensare di allargare l’impianto, che raggruppi le
aziende con dei contratti di conferimento.”
“La delibera stabilisce che il 51% dei reflui conferiti debbano
appartenere alla società titolare dell’impianto. Si tratta di fare un impianto
agricolo che abbia tutti i requisiti. Oppure si può fare una cooperativa.
L’impianto ha un costo, ci si può rivolgere a una banca.”
21:46 – In estrema sintesi, i
suggerimenti tecnici di Manenti possono essere raccolti nell’adagio “L’unione
fa la forza.”
21:46 – Ancora Manenti: “Altrimenti,
si può creare una S.r.l. agricola. Con le varie quote e i vari patti.”
21:47 – Bonacina non
sembra soddisfatto dalla risposta di Manenti. “La sua proposta, qual è?”
21:48 – Manenti: “L’idea
nostra è quella della gestione dell’impianto. Se ci sono carichi giornalieri da
gestire, parliamo di un’attività. La proposta è quella di realizzare l’idea,
rendere canteriabile e finanziabile l’operazione.”
21:48 – Il partecipante: “E
anche il capitale?” Manenti: “Lo
valutiamo.” Il partecipante: “L’ha
detto lei prima.” Manenti: “Ce
l’abbiamo. Assolutamente sì.”
21:49 – Il sindaco cede parola a
Boccassile, che ringrazia e comincia il suo intervento: “Io mi permetterei
di riportare il discorso a un livello più generale e partirei da un percorso
già fatto dalla Regione. Noi abbiamo fatto visite di campo per indagare la
realtà della zona. Da due anni, a Bergamo, c’è una realtà di cooperativa che
gestisce gli eccessi di azoto in relazione ai terreni in conduzione. Sono due
anni che l’impianto sostanzialmente funziona. Per onore di cronaca, la
cooperativa sta raddoppiando, così come l’impianto.”
21:52 – “A Sondrio, c’è un
altro esempio che funziona da anni. Esperienze comprensoriali ci
sono. Ci sono aziende strutturate che possono giustificare un impianto singolo.
Altre invece hanno dimensioni diverse, che richiedono un’unione con altre
aziende ancora.”
21:53 – “Stiamo dicendo delle
cose sostanzialmente ordinarie, di buon senso. Il percorso della Regione è
questo: l’attenzione va nell’interrogarsi sull’intercettazione di un discorso
di aggregazione.”
21:57 – “Ci sono ovviamente
dei problemi tecnici, ma anche questi li abbiamo affrontati nel corso degli
anni. Ci sono documenti pubblicati, ci sono impianti che funzionano. Per quanto
riguarda la Regione, c’è questo panorama.”
21:59 – “A mio modestissimo
modo di vedere, il problema non è nemmeno quello dei nitrati. Dal punto di
vista tecnico, e sottolineo tecnico, abbiamo dimostrato che il funzionamento è
garantito. Il problema l’avete voi, ma il problema l’abbiamo noi. E intendo
dire i 10 milioni di abitanti lombardi.”
22:02 – Boccassile prosegue
l’intervento con una panoramica degli interventi della Regione nel comparto
industriale, poi apre un tema inatteso: “Il vero problema
non è tanto sulla qualità dell’acqua. L’avremo per la qualità dell’aria.
Sull’aria siamo in procedura d’infrazione. Il problema dei nitrati sarà lo
stesso che gira: non guardato dal punto di vista di quello che va a finire
nell’acqua ma dal punto di vista di quello che va a finire nell’aria. La
questione non è rinviabile.”
22:08 – Calvi lascia la parola al
prof. Adani condivide la preoccupazione di Boccassile per
la qualità dell’aria. “In una situazione di necessità di energia
rinnovabile, il biogas fornisce un reddito. Questo reddito può innescare un
circolo virtuoso che rispetti la direttiva nitrati e un aumento della qualità
dell’aria. La produzione di energia rinnovabile non è fine a se stessa, può anche
tutelare l’ambiente. Il cittadino può e deve capire questo problema.”
22:13 – Il prof. Adani è
senz’altro molto competente, ma il suo eloquio è piuttosto spedito e non
perfettamente scandito. Il cronista qui sta facendo una faticaccia.
22:14 – “Il carico di azoto
deve essere utilizzabile in sostituzione di fertilizzante organico. Si fa un
favore all’agricoltore e si fa un favore all’ambiente.” “Ci scontriamo con i ministeri e con
l’Unione Europea. Il percorso è iniziato. Dal punto di vista scientifico, il
punto è ineccepibile. Abbiamo però casi in cui l’azoto eccede e deve essere
eliminato. La parola eliminazione, da chimico del suolo, non mi ha mai
appassionato. È una risorsa, e la butto via. Allora abbiamo cercato delle
realtà che mettessero in evidenza un processo di riduzione dell’azoto
sostenibili sotto il profilo economico e ambientale. Se ho dell’ammoniaca, la
sposto dal mezzo liquido, la trasformo allo stato gassoso e poi ottengo solfato
ammonico, che è un fertilizzante. Siamo intorno al 70-80% di estrazione
riuscita. Impianti di questo tipo, allo stato attuale, sono in grado di
eliminare dal 40 al 60% dell’azoto totale.”
22:19 – “A valle di un
impianto di questo tipo ho la possibilità di dimezzare i volumi e di dimezzare
la quantità di azoto.”
22:22 – “Dal punto di vista
tecnico, il problema è stato risolto. I risultati ci sono, i costi sono stati
studiati. Si tratta di fare un passo.”
22:23 – È arrivato l’assessore
Carera, che oggi era impegnato in un viaggio di lavoro all’estero.
22:24 – Il cronista qui potrebbe
avere capito una cosa: e cioè che dal punto di vista teorico-scientifico ci
siamo, dal punto di vista applicativo i primi risultati ci sono e le esperienze
concrete sono soddisfacenti: sostanzialmente la palla sta agli agricoltori rivoltani e
alla loro disponibilità di investire. Ma forse mi sbaglio.
22:25 – Ho chiesto conferma a
Francesca Mapelli, che condivide il mio punto di vista. Buon per me.
22:29 – Calvi ringrazia i
relatori per gli interventi e -da medico- fa una battuta sulla possibilità di
sfruttare anche l’urea umana come fonte energetica.
22:30 – Interviene un
partecipante: “L’impianto che dovrebbe smaltire del 50% sarebbe un digestore
con associato un impianto di strippaggio?”
Adani conferma rimozione totale del 50%. E conferma la trasformazione
dell’azoto ammoniacale in solfato ammonico, un fertilizzante che può essere
venduto alle società operanti nel settore.
22:31 – Per la seconda volta, il
prof. Adani invita Francesca Mapelli (lui la chiama “microbiologa”) a
intervenire, ma lei non sembra granché intenzionata.
22:33 – L’assemblea vive molto di
botta e risposta fra partecipanti e relatori, in questa fase. Adani si occupa
molto di rassicurare gli interlocutori. Fa poi un parallelismo
interessante sull’andamento del prezzo del petrolio e prezzo di fosforo e
potassio, che le aziende comprano come fertilizzanti. Dal 2008 sono identici,
dice.
22:43 – Bonacina vuole fare
qualche altra considerazione. “Come rappresentante del mondo agricolo, colgo il
senso positivo di quest’assemblea. Il problema esiste, e sappiamo che esistono
le soluzioni, a prescindere da quale sia la più economica. Andare verso una
soluzione di tipo consortile può essere decisivo.” “Quello che non ho capito è la proposta in termini pratici
e concreti.”
22:46 – Manenti interrompe
Bonacina, un po’ scocciato, e perentoriamente dice: “Io ci metto i soldi, voi i reflui.” Il delegato della NEW G.S.A. sembra aver perso la
pazienza, senza apparenti ragioni.
22:47 – Manenti dice che prima di
partire col progetto è necessario capire quali siano le disponibilità degli
agricoltori locali.
22:49 – Calvi interrompe: “Non
vorrei che questa riunione diventi un momento di sponsorizzazione. Argomenti
tecnici ed economici, che immagino siano la cosa fondamentale, preferirei che
venissero trattati in separata sede. A noi interessa discutere il problema. Non
vorrei apparire come, appunto, lo sponsor di un’azienda.”
22:50 – Parla Carera. Si scusa per il
ritardo, poi dice: “Abbiamo capito che esiste questo grande problema.
Abbiamo ricevuto molte segnalazioni dagli agricoltori. Dovendo noi come comune,
necessariamente, cercare di stimolare le attività imprenditoriali private per
realizzare questo tipo di impianto, ci siamo posti come interlocutori. Noi
pensiamo che queste proposte dovrebbero arrivare adesso, e a Rivolta, come
penso anche da altre parti, c’è una sensibilità particolare
dell’Amministrazione nei confronti della tematica. C’è un problema giuridico
per gli agricoltori, un problema sociale per la comunità e un problema
ecologico più ampio per quanto riguarda l’inquinamento.”
22:53 – “Noi non abbiamo la
forza, come Comune, di porre risorse in questo ambito. Vogliamo essere aperti
alle proposte arrivate dall’imprenditoria.”
22:53 – Prende parola il consigliere Melini: “Si
tratta di un problema importante per Rivolta. Ne abbiamo discusso anche in
Consiglio comunale, stimolando l’Amministrazione a disporre un regolamento. Il
problema esiste solo per le aziende che non hanno un terreno adeguato alla
necessità. Chiedo all’assessore se è stata fatta una mappatura delle condizioni
reali degli agricoltori, in modo da capire se abbiamo dati scaturiti da
un’indagine.”
22;55 – Carera: “I dati ci
sono, e sono pubblici perché ogni anno gli agricoltori devono dichiararli ogni
anno. Ma nel momento in cui gli agricoltori stessi sollevano il problema, penso
che dovranno anche farsi carico dell’onere economico dell’intervento. La
necessità c’è. Andare a valutare la necessità è utile dal punto di vista
statistico e generale, ma non ha grande significato dal punto di vista
economico. Perché si tratta di un investimento che il Comune non può fare.”
22:57 – Manenti: “Le aziende
di Rivolta, non tutte, ma buona parte hanno un carico zootecnico superiore alla
superficie utilizzata. Ad oggi, con la direttiva vigente. Per questo c’è il
problema. C’è uno sbilanciamento fra carico e superficie di terreno.”
22:58 – Calvi chiede se ci sono
altre domande. Interviene un agricoltore per assicurarsi di un calcolo relativo
a quantità di letami e liquami e il tetto dei 300 KW. Manenti risponde che i
dati sono troppo variabili, e di conseguenza preferisce non rispondere.
L’interlocutore lo invita ad approssimare, ma lui conferma la volontà di non sbilanciarsi.
23:04 – L’interlocutore di
Manenti formula una frase che contiene un piccolo significato per il punto
di vista del piccolo investitore, e un grande significato per il punto di vista del cittadino: “Ne ho visti tanti di conti,
ma siccome sono tutti diversi non so a chi dare retta.”
23:05 – Boccassile: “Portare
in giro dei volumi costa. Il contesto è il numero dei capi, il rapporto col
terreno, le distanze degli allevamenti dai centri abitati, le nuove
autorizzazioni che verranno rilasciate. Per i bovini ad oggi è stato fatto poco
o niente.”
23:09 – Calvi chiede se ci sono
altre domande.
23:09 – Carera: “Spero che quest’incontro
abbia dimostrato la disponibilità delle parti in causa. Una proposta è in
campo, auspichiamo che ce ne siano altre. Ci vuole la convinzione di tutti,
soprattutto degli allevatori. Siamo qui stasera perché gli allevatori ci hanno
stimolato. Senza il loro sostegno, non si va da nessuna parte.”
23:11 – Calvi ringrazia tutti per
essere intervenuti e saluta. E buonanotte.